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1 Dicembre 2024
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IL VASO DI PANDORA

Spesso sentiamo dire o usiamo noi stessi la frase si è “scoperto il vaso di Pandora” ma perché lo diciamo, da dove arriva questo modo di dire? Mettetevi comodi perché oggi vi narrerò la storia da dove arriva questo modo di dire…

Prometeo (un titano il cui nome significa colui che pensa prima) ruba con l’inganno il fuoco a Zeus (nella religione greca è il re degli Dèi olimpi, Dio del cielo e governatore dei fenomeni meteorologici, in particolare del tuono) per donarlo agli uomini, in modo da renderli più coscienti e indipendenti dagli dei, i quali erano dei tiranni capricciosi per gli uomini, quest’ultimo punisce Prometeo incatenandolo ad uno scoglio e facendogli giornalmente divorare il fegato da un’aquila, il quale durante la notte ricresce per essere ridivorato dal rapace il giorno seguente.

Zeus, per punire gli uomini invece, ordinò ad Efesto (Dio del fuoco che produce e crea) di plasmare una bellissima ragazza, Pandora (che significa tutti i doni), alla quale, gli Dei su ordine di Zeus, insegnano e infondono ogni sorta di virtù.

Ma non aveva fatto i conti con Ermes (Messaggero degli Dei) che aveva dotato la giovane di astuzia e curiosità. Un tempo dove regnava la pace e la tranquillità, non esistevano odio, sofferenze malattie, fatiche, perfino la morte era sconosciuta agli uomini.

Zeus in continua lotta con Prometeo (colui che riflette prima) ordinò a Ermes di portare una fanciulla tra gli uomini e di farla incontrare con Epimeteo (che significa colui che riflette dopo), il titano fratello Prometeo (che significa colui che pensa prima) avvisò il fratello di non accettare alcun dono che provenisse dagli Dèi (e da Zeus in particolare) ma per Epimeteo fu impossibile resistere.

La fanciulla di nome Pandora era di una bellezza inaudita, si invaghì subito di lei.

Pandora aveva con sé anche uno scrigno antico dal dubbio contenuto, dono divino di sua maestà Zeus.

Zeus, era stato molto chiaro a riguardo: quello scrigno (vaso) doveva restare sempre chiuso e nessuno avrebbe mai dovuto guardare al suo interno.

Epimeteo pensò bene di nascondere il regalo nuziale e col tempo se ne dimenticò, era troppo preso a godersi l’eccezionale moglie e la compagnia degli uomini, esseri che ai tempi non conoscevano e non subivano tradimenti.

Ma oltre ad essere bella e cortese, Pandora aveva un difetto, la curiosità datagli da Efesto.

Essere a conoscenza che nella casa che divideva con il marito era nascosto da qualche parte quello scrigno tanto ricco di misteri, le provocava un certo prurito che era difficile contenere e stava diventando un ossessione per lei, doveva a tutti i costi sapere cosa conteneva quello scrigno.

Si mise a cercare l’agognato oggetto e dopo un po’ di ricerche riuscì a trovarlo.

Una volta che il vaso fu tra le sue mani, aprirlo e poterne conoscere il contenuto per Pandora fu un gesto naturale, e così per l’Uomo cominciarono i problemi.

Sì perché all’interno di quel vaso (scrigno) erano state rinchiuse cose non certo innocue come la fatica, la malattia, l’odio, la vecchiaia, la pazzia, l’invidia, la passione, la violenza e la morte. Queste, liberate dallo scrigno ormai aperto, si diffusero immediatamente tra gli uomini, cambiando per sempre la loro esistenza.

Da esso uscirono tutti i mali del mondo (la vecchiaia, la gelosia, la malattia, l’odio, la menzogna, l’avidità.) che si abbatterono su tutta l’umanità.

Sul fondo del vaso rimane solo Speranza, che non fa in tempo a uscire perché Pandora, terrorizzata, richiude frettolosamente il vaso prima che da esso potesse uscire anche Elpis, che era la personificazione dello spirito della speranza ma che ne uscì per ultima per alleviare le lacrime e la sofferenza dei mali.

Si compì così il destino di Pandora, quello per cui era stata creata. Era solo questione di tempo, ma alla fine Zeus ebbe la meglio su Proneteo.

Il mondo cambiò, diventando un luogo poco ospitale, desolato, duro e gli uomini divennero individui molto diversi dagli Dèi, ridotti a “esseri terreni” vittime di tutti i nuovi mali mischiati tra loro.

Il fatto che la speranza sia rimasta nel vaso, d’altro canto, ha un valore positivo: significa che gli uomini possono conservare la speranza e ne possano disporre, solo quando Pandora aprì di nuovo lo scrigno e fece uscire la Speranza, le cose migliorarono: l’uomo, tra mille difficoltà, riprese infine a vivere e a credere nel presente e nel futuro.

È interessante notare che anche nella mitologia greca, come in quella cristiana (pensate alla mela di Eva), l’origine dei mali del mondo deriverebbe dalla curiosità femminile. Ma il mito greco ha anche un’interpretazione positiva, secondo cui il gesto di Pandora non è una condanna per l’umanità ma la possibilità di acquisire consapevolezza.

L’apertura del vaso non è infatti solo un gesto di disobbedienza, ma simboleggia il momento in cui l’innocenza umana viene persa a fronte della conoscenza e della verità dolorosa, all’inevitabile presenza del male nel mondo. Il vaso simboleggia ciò che è nascosto, occulto perché chiuso.

Da li, Pandora è diventata anche il sinonimo di curiosità incosciente, proprio la sua curiosità da un lato riflette l’incessante ricerca di conoscenza dell’uomo, la voglia di andare oltre quello che non si conosce; dall’altro indaga le conseguenze imprevedibili che possono scaturire da un singolo atto impulsivo.

Con il mito del vaso di Pandora i Greci attribuiscono alla curiosità femminile la responsabilità di aver reso dolorosa la vita dell’uomo: per questo motivo il personaggio di Pandora non è diverso da quello di Eva nel mito biblico della Genesi.

Al giorno d’oggi l’espressione vaso di Pandora viene usata per indicare l’improvvisa scoperta di un problema o una serie di problemi che per molto tempo erano rimasti nascosti e che una volta venuti fuori non è più possibile nascondere. Un’altra espressione dal significato simile è “far uscire il genio dalla bottiglia”. Il vaso di Pandora, come molti altri elementi della mitologia greca, è stato più volte ripreso nella cultura moderna, sebbene a volte la leggenda venga modificata riadattandola al contesto in cui è inserita.

Rielaborazioni del mito si trovano ad esempio nei videogiochi della serie “God of War”, dove fra le altre cose venne usato per sconfiggere Ares (figlio di Zeus), in “Final Fantasy VI” e ne “Il professor Layton e lo scrigno di Pandora”, nel cui caso il vaso uccide tutti quelli che lo aprono.

“Spes ultima dea” è una frase latina che significa “la Speranza ultima dea”, questa frase viene spesso usata per dire che la speranza non viene mai meno o che si può sperare fino all’ultimo, con riferimento al mito greco della Dea Speranza che resta tra gli uomini, a consolarli, anche quando tutti gli altri Dèi abbandonano la terra per l’Olimpo. Ha lo stesso significato anche il detto popolare la speranza è l’ultima a morire.

Sappiamo benissimo che la civiltà greca è misògina (significa che odia le donne e le considera in modo negativo) del resto la parola Misoginia (dal greco misèō e gynḕ, “donna) indica colui che ha avversione repulsione per le donne non a caso hanno creato Pandora a dar colpe per i mali del mondo… Ma si sa i mali del mondo sono opera di tutti gli esseri umani sia esso donne che uomini…

Se analizziamo il tutto e vogliamo esser precisi, fu Prometeo (uomo) a rubare il fuoco (simbolo di passione, creatività e innovazione) agli Dei che rappresentava le più preziose virtù umane (divenne anche il simbolo dei giochi olimpici, praticati dagli uomini migliori) per darlo al genere umano e la sua azione, che avvenne in antitesi a Zeus ed è posta ai primordi dell’umanità, rappresenta l’origine della condizione esistenziale umana, un gesto di ribellione e amore verso l’umanità.

L’essere umano non può vivere senza la conoscenza ma i “famosi “mali contenuti nel vaso di Pandora sono ancora attuali purtroppo lo si denota ogni giorno che ascoltiamo e leggiamo Notizie di Cronaca ma abbiamo ancora la speranza che questi mali diminuiscano o meglio cessino!!

Perché il mito di Pandora indica, come racconta il poeta greco Esiodo, che la speranza è un male, anche se di tipo particolare, distinto dagli altri mali che sono racchiusi nel vaso di Pandora poiché essa è un male che sembra tuttavia buono, perché la speranza induce sempre ad attendere qualcosa di meglio.

Affrontare le sfide della vita può essere arduo e nei momenti più difficili è facile sentirsi sopraffatti e tentati di rinunciare, ed è proprio in queste situazioni che la perseveranza e la determinazione sono fondamentali e spesso le parole giuste possono fare la differenza, offrendo speranza e incoraggiamento.

Solo per oggi, sa parte mia è tutto.

Alla Prossima da SonoSoloParole.

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