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Tikkiz Shelby con l’album “Emanuel”: un viaggio musicale che scuote le coscienze

today2 Luglio 2025 51 6 5

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Il 20 aprile 2025 ha segnato una data importante per la scena hip hop ticinese. È finalmente uscito “Emanuel”, il nuovo, attesissimo album di Tikkiz Shelby, rapper classe 2001 originario di Locarno. Non è solo un disco, ma un vero e proprio viaggio introspettivo, un’evoluzione sonora e testuale che parte dalle strade e arriva fino alle stelle.



Dalle strade al palco: l’evoluzione di un MC

Fin da quando si è avvicinato al movimento hip hop a soli 15 anni, Tikkiz Shelby ha respirato freestyle, affinando la sua arte dell’improvvisazione. Ma, come spesso accade, la scrittura ha preso il sopravvento, diventando il suo strumento principale per raccontare il mondo. Dopo il mixtape “Ascesa di un MC” (2019) e l’album d’esordio “Redemption” (2021), “Emanuel” rappresenta un passo decisivo nella sua crescita artistica.


Un viaggio tra passato, spiritualità e rivoluzione

“Emanuel” è un progetto audace, che si sviluppa in un climax crescente. Si apre con “Petit Frère”, una traccia cruda e sincera in cui l’artista ripercorre la sua adolescenza, descrivendo con un linguaggio diretto e senza fronzoli l’ingenuità e la voglia di riscatto di un giovane cresciuto in un ambiente difficile. È un inizio che colpisce dritto al cuore.

Ma il viaggio non si ferma qui. Il registro si alza e la complessità dei temi aumenta. L’album ci porta in un’esplorazione che tocca persino la letteratura e la filosofia: c’è un brano ispirato alla “Comedìa” (Divina Commedia) di Dante, seguito da tracce come “Lucifer” e “Zombie”, dove emergono temi legati alle Sacre Scritture e all’Apocalisse, che il rapper “fotografa” con uno sguardo lucido e contemporaneo, accompagnando l’ascoltatore fino alla conclusione del disco con “Addio”.


Più che solo Musica! Un messaggio!

L’obiettivo di “Emanuel” è chiaro: invitare chi ascolta a guardare la realtà con uno sguardo meno materialista. L’evoluzione del protagonista all’interno dell’album è la prova che anche “il ragazzino incosciente di Petit Frère” può interrogarsi sui grandi temi dell’esistenza e trasmettere le sue perplessità. L’idea è quella di innescare un cambiamento globale, partendo dal dialogo e dalla riflessione.


Unione di forze e sinergie ticinesi

Questo progetto non sarebbe stato possibile senza una collaborazione d’eccezione. “Emanuel” rappresenta anche l’unione di giovani artisti indipendenti ticinesi: l’album è stato prodotto in collaborazione con Gianluca Goldschmid (in arte Zanluc) e Gabe Chester. Non solo, ma il disco si arricchisce anche dei featuring di altri due talentuosi rapper ticinesi, Brick Drillaz e Rabra, a dimostrazione che la scena locale è viva e collaborativa.

Correte ad ascoltare “Emanuel”. Un album che non si limita a intrattenere, ma che invita a pensare.


https://www.instagram.com/TIKKIZ.SHELBY



Scritto da: liga

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