Buonasera, voglio parlarvi di un libro che ho letto di recente e chi mi ha lasciata perplessa.
Comincio con il dirvi che l’autore è William Golding, insignito Premio Nobel per la letteratura nel 1983. Il libro in questione è il Signore delle mosche, scritto nel 1954.
Un aereo precipita su un’isola, sopravvivono solo un gruppo di ragazzini.
Il racconto si articola sul loro tentativo di autoregolarsi nella giungla di quest’isola disabitata, o forse no?
Ci sono dei simboli, come la conchiglia che chi tiene in mano, ha diritto di parola e di indire un’assemblea.
Dura è la sopravvivenza, soprattutto quando bisogna decidere su chi sia il leader del gruppo. Ci sono delle divergenze in tal proposito e spesso nascono conflitti. Questi ragazzini, tra cui i più piccoli frignoni, vanno e vengono come immagini sfocate o più raccapriccianti durante il racconto. Che fine fanno poi, non si riesce nemmeno a fare un appello generale, e ci sono tutti? Questi e altri dilemmi si alternano durante il racconto.
Nascono paure vere o immaginarie, sulla presenza di una bestia. O le bestie sono loro stessi? Tante le riflessioni che ne seguono sulla vita dell’essere umano e la sua indole.
Di veloce lettura, è un arricchimento sulla concezione della natura umana.
Isa

Ciao Isa
Il libro è davvero bello e importante.
Si potrebbero dire una valanga di cose al riguardo,per esser breve dirò che come 1984 e la fattoria degli animali,ha dato indubbiamente il via ad un sacco di film,fiction e serie venute molto dopo.
La famosa “distopia” su un presente futuribile che molto ha a che fare con la “natura dell’uomo” ed il libero arbitrio.
Grazie per il post
Grazie Simone76, vero quanto affermi e da qui il dilemma: meglio il libro o il film?
Ciao 🙂
Ciao Isa
Il libro secondo me,anche se pensavo più a serie come lost,il terzo mad Max quando il protagonista trova i bambini nel villaggio post atomico.
Cara Isa, ho citato questo libro sul post precedente senza nemmeno sapere che lo stavi leggendo! Che dire, per me è un capolavoro, una metafora sulľ istinto cattivo insito in ognuno di noi, che senza un minimo di regole, esce nella potenza distruttiva in tutta la sua forza, e si accanisce contro il più debole. Un susseguirsi di metafore su cui riflettere sul nostro io. La cosa che più mi ha colpito? Che è riuscito a tirare fuori tutto ciò con l’innocenza per eccezione, un gruppo di bambini… La bestia ovviamente è il signore delle mosche, il demonio, che fa sentire tutta la sua influenza senza nemmeno dare la certezza della sua esistenza. Lo rileggerò. Grazie per il tuo bellissimo post.
Grazie Pam per la tua interpretazione che è molto realistica.
Troppo buona per i complimenti
Isa